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sempre. Quanto a’ versi, che ve ne sono stati mandati infino a ora, io vi priego a sopprimerli il piú che potete, come fo ancor io di qua; perché non vorrei che si credesse che io lo facessi perseguitar da altri con l’invettive, quando non sono stato difeso ancora con le ragioni. E, non potendosi tenere, desidero che si sappia che non solamente non sono miei, ma che si mandano a torno con mio dispiacere: massimamente quelli che toccano d’altro che di lui. Uscite che saranno poi le difese, quanto all’offensione, secondo che egli si porterá, cosi mi governerò seco. Intanto si terranno l’armi in mano, e s’aspetterá anco che s’infilzi da sé. State sano, e vi priego che mi comandiate.

Di Roma, agli 14 di settembre 1555.