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le quali tanto piú sono miracolose ne’ vostri concetti, quanto sono piú contrarie fra loro; ma non per questo avete a giudicar de’ suoi, i quali vanno dietro a quelli degli altri e non dietro ai vostri. Nell’ultimo capo, dove decidete che «l’argomento è nulla», si vede manifestamente la passione, la rabbia e l’immanitá vostra: ché, non vi bastando d’averla con tanti tormenti straziata, senza convincerla, senza darle difesa e senza che le facciate pur raccomandar l’anima, l’avete (quanto a voi) condennata a morire; e credo che, se voi credeste di lá dalla morte, l’areste anco mandata a casa del diavolo. Ma poiché, mal vostro grado, vive nel giudizio degli altri, Tesser morta per le vostre mani, Tè stato un risuscitare. E quanto a questa parte, se con altro che col dire «è nulla», non mostrate la sua nullitá, nulla avete pronunziato, e nulla vi si risponde. Ora in su quel conchiuder «brevemente», con brevitá conchiuggo ancor io: che quelle vostre, che voi medesimo domandate «cianze», siano cosi con effetto, e d’assai peggior sorte di quelle che dice Aristotile di Protagora e d’Euclide antico, de’ quali questi riprese Omero dell’empitura delle parole, e quegli che invocasse la musa in modo di comandare. E avendo fin qui risposto a tutte le prime vostre opposizioni, per non parere un ciancione ancor io, con queste vostre «cianze» vi lascio. Ora, quanto alle seconde, cioè quanto alla Replica , che ci avete fatta poi, non m’accade dir altro, se non che, volendovi far meglio intendere, vi fate meglio conoscere. Perché, distendendo le sciempiezze ch’avete dette, oltre che le fate parer piú grandi, ne dite da vantaggio dell’altre e delle maggiori. Cosi fece colui che saltò meno in giubbone, che non avea fatto in saio. Le cose, che ci avete replicate, hanno bisogno di due sorti di risposte: d’una, per difendere il Caro; d’un’altra, per riprender voi. Di quella della riprensione, come di parte non assegnata a me, io me ne rimetto a chi tocca; e questo sará maestro Buratto nostro, che vi rimescolerá meglio di me. Di quella della difensione, che rimane a mio carico, io me ne sono giá quasi del tutto alleggerito; perché, fra quel ch’avea detto prima e quel che ho soggiunto di poi, mi par d’aver fatto, quanto alla difesa del Caro, poco men