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di Cristoforo Bucetti 43



IX.


Io vo pensando ai miei passati danni
(Sempre d’ amore e di fortuna gioco)
Ai profondi sospiri e al vivo foco,
E solo in vaneggiando ai mal spes’anni.
Io vo pensando agli amorosi affanni,
Miro da lunge il desiato loco,
Ma ’l pesar e ’l mirar mi giovan poco,
Che ne porto squarciato il petto e i panni
Di tal legame e sì forte catena
Cinto, ti seguo amor, e là m’invio,
Ove il destino e tua voglia mi mena:
Ma spero ancora nel superno Iddio
Che per me vedrò un dì l’aria serena,
Sgombrato il tempo tenebroso e rio.


X.


Dal dì che piacque al mio crudel destino
Farm’ir lontan da voi, dolce mia vita,
Per cui gran tempo scorsi il ver cammino
Di gir al Ciel sempre ho la via smarrita:
Velami gli occhi amor, e ’l capo chino
Porto piangendo l’età mia fiorita,
Nè di levarli ardisce al Ciel, supino,
D’onde procede ogni bontà infinita.
Talor fermo le piante, e fiso in terra
Mirando, grido ad alta voce: amore,
Perchè mi fai sì dispietata guerra?
Talora un rio pensier m’entra nel core,
E in guisa il fiede, strigne, chiude e serra,
Che ognun direbbe: ecco il meschin che muore.