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di Carlo Rosmini. | 27 |
sicurato la Donna d’un’eterna fedeltà con quegli scongiuri, e con quelle promesse che gli amanti più facilmente fanno che non mantengono, passa a regalare il suo detrattore d’una lunga serie di villanìe e di funesti augurj, non male imitando il famoso Poemetto d’Ovidio contra Ibi.
Ma piaccia a Dio, che sempre in pene, e in guai
Viva colui che fu prima cagione
Di tanto nostro mal come tu sai.
Possa in odio venir alle persone
Quella malvagia lingua scelerata,
E in disgrazia di Giove e di Plutone
Oh quanto m’era duro il lasciar voi!
Ma più duro pareami che ’l mio onore,
Restando, in dubbio fosse, onde il furore
Scacciò da se tutti i contrarj suoi.
Generoso atque Excellentissimo Viro Dño Christophoro Bucetto J. U. D. peritissimo, nec non potentissimi Princip. Caroli Archid. Austriae Consiliar. Stud. faut. Inclitm̃o Dño ac patrono suo gratios. Adamus Bernerius Silesiae, artium liberalium studiosus.