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di Carlo Rosmini 21

si tennero, come ciascuno vedrà se il ciel darammi tanto di vita, e se i mezzi non mi mancheranno onde compiere il mio lavoro.

Intanto per dar una piccolissima idea di ciò ch’io sarò quindi per fare, e per animar vie maggiormente i colti miei compatriotti a meco concorrere nell’illustrar la memoria di tanti concittadini già spenti, voglio far conoscere al pubblico un valoroso Trentin Poeta, vivuto nell’aureo secolo XVI., e ciò che parrà forse più strano, ignoto a tutti ch’io sappia, e al Mariani, e ai Tartarotti non solo e al Todeschini, ma al P. Bonelli altresì e al Mazzucchelli, e a quant’altri nell’opere loro parlarono de’ Letterati Trentini. Il rimprovero che si fa d’ordinario a Trento di non aver prodotto niun Poeta di qualche valore, m’invoglia ognor più di farlo conoscere, almeno in quella parte ch’io posso. Dico in quella parte ch’io posso, perciocchè per quante ricerche io abbia fatte, e fatto fare anche ad altri per avere qualche particolar notizia di costui, tutte andarono le mie fatiche, e le mie speranze deluse. Si fu questi dunque Girolamo Bucetti, o come volgarmente si dice, Busetti, di Rallo, nella Valle Anaunia; e quel poco ch’io sarò quindi per dirne sarà tratto da un Canzonier MSS. di lui, di ragione di quella Civica Libreria, e il merito d’avermelo fatto conoscere è dovu-


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