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addio, tanto il bisogno di tornar presto a quelle ineffabili dolcezze, che nella famiglia Iddio concede a’ suoi eletti. Povero Tomaso! la vista della patria tua (Bellano) mi richiama quella fronte equabilmente aperta e serena; quella sapienza velata da tanta modestia, quella soavità inseparabile anche dai momenti più solenni; ma la tua memoria vive con venerazione nei nostri cuori, o buon Tomaso, e possa servirci di esempio, di conforto ove sì pochi se n’hanno e di tanti si avrebbe bisogno!»

Alla gloria ed anche alle tribolazioni del poeta e del letterato, Grossi, come buon padre di famiglia, pensò di sostituire gli utili del notariato.

Nel 1848 rogò l’atto di fusione colla Lombardia.

Le sue occupazioni notarili noi rapirono però totalmente alle lettere, e lo provò il suo Marco Visconti, romanzo celebratissimo.

Il Grossi morì in Milano il 10 dicembre 1853.

Nel 1862, in Milano, si è alzata una statua in mezzo ai nuovi Giardini Pubblici al Porta, e nel 1866 una nuova via fu dedicata al suo nome, al più grande e popolare poeta!

Una statua colossale fu pure innalzata alla memoria del Grossi nel cortile di Brera ed una nuova via in Milano gli fu dedicata. A Bellano gli fa eretto un monumento.