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da dove alcuni ritornarono con abbondante peculio. Hanno costumanze proprie di vestito, che vanno sempre più modificandosi, ed un dialetto proprio che diversifica alquanto dall’uno all’altro paese; in tutti suona l’u toscano a differenza dei paesi della riviera.

Nel 1612 l’Em.o Cardinale Federico Borromeo, nella sua visita pastorale, raccomandava al Parroco e Sindaci della Chiesa di S. Martino di «costruire la cappella maggiore adatta alla vastità del rimanente, attenendosi alle prescrizioni dell’architetto della Curia; lo stesso per le costruende cappelle ed ingrandimento della sagristia.»1

L’imponente campanile stavasi innalzando nel 1650, e nel 1886 vi veniva collocato un nuovo e buon concerto di campane.

Ammirevoli nella Parrocchiale, nuovamente ingrandita nel 1853-54, lo splendido altar maggiore in legno dorato, lavoro del XVII° secolo; quello della Cappella del Crocefisso con ancòna in marmi e quadro coll’iscrizione: «La Compagnia di Castelnuovo di Rezzano ano fato fare per sua devotione lano M.D.C.XXVII»; di S. Antonio, con buon quadro di Gio. Battista Bolleggio del 1658; della Madonna del Carmine, con ancòna in legno dorato e colonne a spira, quadro di Joseph Hentius — Eques auratus — anno 1659, «ordinato dai Confratelli del Carmine di Venezia, ossia dai paesani che colà abitavano.» Di questi, che in buon numero erano sparsi in Venezia e Provincie, sono doni i ricchissimi arredi e paramenti sacri.

Una lapide, già infissa nel retro coro della Chiesa avanti l’ingrandimento della stessa nel 1853-54, ricorda come nel 1653 venne tolta dalle fondamenta la «prima pietra,» per tranquillare gli animi del popolo che la riteneva posta in opera senza benedizione (Vedi annotazione R).

La Parrocchia di S. Martino è composta dei Comuni di Vestreno, Sueglio ed Introzzo con 1600 abitanti.


  1. Archivio Propositurale — Decreti della visita del Cardinale Borromeo.