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L’Oratorio di S. Rocco (m. 443) sulla «Via ai Monti» costrutto nel 1856 per voto di popolo, ha un buon quadro, dono della signora Marchesa Donna Carolina Triulzio di Milano.
Alla soppressione del vecchio cimitero, posto avanti alla chiesa, altro ne venne costrutto nell’anno 1833, ristaurato ed ampliato nel 1890; desso presenta qualche buona lapide e qualche discreto monumentino.
Quattro terre, o ville, componevano la comunità di Dorio: Mondonìco, Torchiedo, Panico e principale Solmogno, o Solmonio, che fra il 1640-70 prese il nome di Dorio.1 Nell’anno susseguente alla terribile infezione bubonica del 1630, che tanta desolazione apportò alla sgraziata comunità, la popolazione era discesa ad 84 abitanti divisi in 36 famiglie; nel 1716 aveva raggiunto il numero di 170 per ridiscendere a 115 nel 1756.2 In un secolo, al 1856, salirono a 347, aumentando a 531 colla fine dicembre 1897 suddivisi in 85 famiglie.
Gli abitanti si distinguono per la loro attività al lavoro e tenacità a migliorare la loro posizione sociale. Attendono in generale all’agricoltura, ma molti si portano nei vicini paesi od emigrano nella Svizzera impiegandosi come muratori, nella qual arte godono buona fama.
Il vastissimo territorio di Pertiche metriche 9120.35 composto quasi per intiero di boschi, selve castanili e pascoli, ha un estimo fondiario di Lire 6.650.12 oltre quello dei fabbricati in Lire 1,696.08. Il patrimonio comunale ascende a Lire 51,761.
Trovasi il comune aggravato da forti passività assunte per la costruzione della Parrocchiale, riadattamento delle strade, fabbricato ad uso scuola ed uffici comunali, cimitero, e per le molte cause sostenute contro Colico, principiate avanti il 1750, per diritti di pascolo ed altre. L’imposta diretta e la sovrimposta comunale ascesero comples-