Pagina:Carlo Andreani, La Pieve di Dervio (1898).djvu/74


— 72 —

L’ancòna, nonchè il suolo, balaustrata in marmo e pittura della cappella vennero fatte per ordine del già nominato Carl’Antonio Andreani nel 17031; il pregevole quadro dell’Annunciazione è dono della nobilissima signora Contessa Seregni-Andreani donna Carolina.

Dal 1520 al presente si susseguirono quindici Parroci; il primo di questi, don Giovanni Battista Andreano, eletto col titolo di Curato, assunse nel 1560 quello di Parroco; visse sino al 1582.

Oltre il castello, accennato nelle Effemeridi all’anno 1363-70, di proprietà del signor Conte Lorenzo Sormani-Andreani, trovansi avanzi di torri ed arcate nelle vie del paese, anticamente dette Calloggie, che venivano chiuse da massiccie ante. All’angolo della casa Andreani, sulla via per Dervio, trovavansi ancora nel 1860 infissi nel muro i cardini su cui giravano le solide imposte della porta, e la mensola di sostegno dell’arco che le soprastava.

A monte del castello esisteva il Fossato, occupato in parte dallo stradale nazionale, ed il rimanente riempito nel 1830-31. Nel 1895 mutò il vecchio nome in quello di Viale XX Settembre in occasione del 25° anniversario del possesso di Roma.

Dell’antico Convento degli Umiliati a Monasterio, soppresso nel 1570, non sopravanzano che pochi locali ridotti ad uso colonico ed in rovina. Sono dessi compresi nei fondi a livello del Collegio Gallio, posti nei territori di Dervio e Corenno con una complessiva superficie di Pertiche milanesi 552.19 coll’estimo di Scudi 711.1.4 risultante dal censo del 1781. Ora moltissimi appezzamenti di quei terreni vennero dai livellari affrancati.

Il cardinale Federico Borromeo nel 1612 ordinava di ristaurare i locali della casa parrochiale, soffittare ed innalzare il portico esistente avanti la stessa verso la piazza per formare altro locale superiore.2 Sotto quel portico,

  1. Documento di mia proprietà.
  2. Dai Decreti del Cardinale Borromeo nella visita alla Parrocchia — Archivio Propositurale di Dervio.