Pagina:Carlo Andreani, La Pieve di Dervio (1898).djvu/62


— 60 —

dopo lunghi anni di desiderio; gratuita e generale la cura medica.

Due fiere, già rinomatissime, hanno luogo in paese: l’una il giorno seguente la festa di S. Pietro in giugno, e l’altra il secondo lunedì di novembre lungo il nuovo stradale al Borgo, terminato nel 1881, e prima nei prati a S.a Cecilia.

L’istruzione viene impartita da due Maestre ed un Maestro in tre scuole, complessivamente frequentate da oltre 130 alunni.

Non molti i monumenti od avanzi di antiche costruzioni; primeggiano i ruderi del «Castelvedro» corruzione di vetero (antico) già così chiamato negli Statuti di Dervio-Corenno del 1384, posto ove dicesi «a Maglio» (m. 420), e qualche avanzo di grosse mura di fortilizi sottostanti sparsi pel ripido colle; la Chiesuola al Ponte, cui un Rotprando da Dorio nell’814 lasciava alcuni fondi a Banialla e Pioda, situati in quel Comune.1 La Chiesa, dedicata ai Santi Quirico e Giulitta martiri, che vissero in principio del IV° secolo, è la più antica della Pieve. Una piccolissima lapide ricorda la riconsacrazione della Chiesa fatta il 3 luglio 1628 dal Vescovo di Bobbio, Francesco Abbiato, per delegazione del Cardinale Federico Borromeo, Arcivescovo di Milano, in seguito ad un generale riadattamento, escluso il campanile che venne conservato allo stato originario. Da una nota preventiva dei lavori risulta una somma di L. 1,138.17 imperiali non computato il prezzo del materiale2 (Vedi annotazione Q). In giro alla Chiesa trovasi uno spazio libero, forse per le funzioni, e sotto questo vennero scoperti antichi sepolcri in lastroni di pietra, come pure nelle vicinanze. Nulla di rimarchevole presentano gli Oratori di S. Gregorio, di S.a Cecilia e di S. Leonardo in Castello, dell’XI° o XII° secolo, più volte ristaurati.

Delle diverse torri un tempo esistenti poche ne sopra-


  1. ArrigoniLa Valsassina.
  2. Documento di mia proprietà.