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l’acqua del Crotto, donata dall’ing. Leonardo Andreani di Corenno-Plinio.
Anno 1896. — Straordinaria la caduta di pioggia in quest’annata, raggiungendo la complessiva altezza di metri 2.10, causando piene di lago, debordamenti di fiumi, molte ed estese frane nella Provincia, alcune assai gravi. A Dervio il 9 novembre, giorno di fiera, alle 9 circa del mattino si sfasciano le ali formanti il molo, precipitando nelle profonde acque, e nello stesso tempo si affondano il muro di difesa della vigna e parte della sostra dei signori Fratelli Vasti fu Agostino, nonchè parte del cantiere navale del signor Riva.
Anche nel 1810 una straordinaria escrescenza di lago (metri 3.70 sopra lo 0) aveva distrutti 180 metri di muro lungo la spiaggia nord, ed allagate in più del consueto oltre 150 pertiche di terra a prato e coltivo, ed il piano terreno di cinque case al Borgo.1
A Dorio numerose frane e scorrimenti di terreno a monte ed ai fianchi del paese su vasta estensione, apportando considerevoli danni. Per non pochi anni sarà possibile il totale ripristinamento degli ubertosi vigneti.
Comune di DERVIO
La comunità di Dervio era composta, in tempi assai lontani, dalle terre di Dervio, Corenno, Dorio, Vestreno, Sueglio, Introzzo, Tremenico ed Aveno, costituenti l’odierna Pieve.
Le Pievi, in generale, sono composte dalle diverse terre che all’epoca romana erano soggette alla podestà di un giudice. Nel IX° secolo vennero stabilite le giurisdizioni di ogni Pieve e le decime che le terre dovevano pagare.2