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Anno 1582. — S. Carlo Borromeo visita i paesi della Pieve di Dervio.

Anno 1612. — Il cardinale Federico Borromeo visita esso pure la Pieve.1

Anno 1628 (28 luglio). — I consoli e capi-famiglia di Dervio nominano i sindaci Giovanni Battista Vasti e Giovanni Andrea Cattaneo, procuratori speciali per la cessione di parte dei dazi e pedaggio sino alla concorrenza d’annue Lire 36 imperiali ai Fratelli Rubini fu Taddeo di Tremenico, Monte Introzzo, e loro eredi. Per detta cessione i signori Rubini versano al comune la somma di Lire 600 imperiali che devono servire al pagamento dei soldati spagnuoli in Lecco ed anche per quelli che il comune deve consegnare al governo di Sua Maestà.2

Anno 1629. — Un corpo di 36000 lanzichenecchi, accozzaglia di avventurieri della peggior specie che si vendevano al miglior offerente, calano dalla Germania, arrivano a Colico che spogliano e distruggono, e di là scendono a Dorio, Corenno, Dervio e Bellano da dove passano in Valsassina portando dovunque rovine, stupri e desolazione.3

Anno 1630. — Sviluppasi a Milano e nel Ducato la peste bubbonica; Dervio, Dorio ed Aveno ne sono gravemente colpiti, mentre ne vanno esenti gli altri paesi della Pieve.3

(Ottobre). — Un corpo di Allemanni che doveva acquartierarsi a Bellano viene dal marchese Corrado ordinato a Dervio; gli abitanti di questo Comune inoltrano domanda al feudatario Sfondrati con cui chiedono venga allontanato tal peso dal comune, poichè sarebbe stata «un’immensa rovina, il totale sterminio della povera terra già afflitta da inenarrabili miserie.»2

Anno 1631 (22 dicembre). — Il signor Conte della Riviera ordina che venga esaudita la domanda inoltrata dalle comunità di Varenna, Bellano, Dervio, Corenno e Monte Introzzo. Con quella chiedevasi la parità di trattamento nella


  1. Archivio Parrocchiale di Dorio.
  2. 2,0 2,1 Documento di mia proprietà.
  3. 3,0 3,1 ArrigoniLa Valsassina.