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Degni pure di ricordo: un Rosselin, che primo tentò bonificare il Piano di Colico, aprendo canali di scarico per le acque, suicidatosi nelle vicinanze di Como; Sacchi Luigi, che ne continuò le bonifiche; ma l’uno e l’altro dovettero abbandonarle per la mancanza di sussidio promesso dal governo austriaco.
I lavori di bonificazione, che vennero e vengono fatti dai comprensori, l’affrancazione dei terreni nel Piano di Spagna, la proibizione del libero pascolo, migliorarono di assai quella paludosa zona, formando boscaglie, prati e campagne, diminuendo i miasmi e le febbri, feral dono di quelle terre.