Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 30 — |
Bartolomeo da Bellano, nato nel 1420, morto circa il 1492, distinto scultore e fonditore, che lavorò nella Basilica di S. Antonio di Padova e nel duomo di Perugia.1
Nicolò Boldoni, che nel 1510, primo nella Provincia, fabbricava un filatojo per la seta in Como.2
Altro Nicolò Boldoni, medico, professore distinto, avo di Sigismondo, poeta, scrittore, oratore e medico, rapito in giovine età dalla terribile peste del 1630, cui, in settembre 1898, venne innalzato a Bellano un monumento.
Tomaso Grossi, poeta gentile, nato il 23 gennajo 1790 e morto nel 1853, cui i Bellanesi inaugurarono un monumento, opera di Tantardini, sul piazzale del lago, nel 1866.
Tutti i sunnominati nacquero in Bellano.
Jacomo, scultore, che nell’anno 1473 lavorò nel Duomo di Ferrara.1
Martino e Francesco di Giorgio, maestri di costruzione, lavorarono in Siena al Palazzo Piccolomini.1
Giorgio Serponti e Galeazzo Tenca, medici di distinta fama.3
Questi ebbero i loro natali in Varenna.
Perledo fu culla di Giacinto, Gio. Batta e Bastiano Faggi, letterati, e di Fumeo Gio. Battista, buon pittore; vissero nel XVII° secolo. Nel presente si distinse un Paolo Fumeo, professore e valente scrittore, decesso nel 1846 a soli 46 anni.4
L’Ing. Pietro Giglio, di Vendrogno, decesso il 27 settembre 1883, con suo testamento disponeva la cospicua somma di lire 200,000 per l’attivazione di una scuola d’arti, mestieri e caseificio pei giovanetti d’ambo i sessi dei Mandamenti di Bellano ed Introbio, e lire 10,000 per un posto nell’Istituto delle Sordo-mute di Como, a favore di una sgraziata di Vendrogno o di un Comune della Valsassina.