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damente. Restano in nostre mani 27 ufficiali, 400 uomini di truppa, 17 mitragliatrici, un cannone da trincea; e vengono riconquistate due batterie da montagna con l’intero munizionamento e prezioso materiale di ogni genere.

Quando il Reparto sostituito sul Moschin da altre truppe ritorna ad ammassarsi sul rovescio di q. 1318, gli artiglieri delle batterie riconquistate sparano a salve in onore delle instancabili ed arditissime Fiamme nere.

Nella stessa giornata del prodigio, S. E. il Comandante l’Armata del Grappa, Generale Giardino, indirizzava a tutte le altre Armate il seguente fonogramma:

«Con meraviglioso slancio il 9º Reparto d’Assalto ha in dieci minuti riconquistato il Col Moschin, catturando oltre 400 prigionieri con 25 ufficiali e numerosissime mitragliatrici».

Il 24 giugno il 9º Reparto riceve l’ordine di portarsi in Val d’Amoro per partecipare all’attacco di M. Asolone. Il settore assegnato agli Arditi è, come sempre, il più fortemente difeso dal nemico. Le Fiamme lo sanno ed i loro cuori, nell’attesa, pulsano con ritmo più accelerato.

Dieci minuti prima dello scatto del Reparto, alle 15,50, l’artiglieria nostra intensifica il fuoco.


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