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quietisti e i conservatori della pancia cercano di spargere il discredito e la ripugnanza verso coloro che, in quest’ultimo anno, sostennero il maggiore sforzo della guerra. Ecco perchè si sentono certe donnette e certi parrucconi — coloro che non hanno l’onore di avere un fidanzato od un figlio negli Arditi — mugolare con sacro orrore che noi siamo in massima parte dei teppisti, spurgo di galera o candidati alle medesime. Non portiamo forse il pugnale? Dunque...

Senonchè, anche coloro che vorrebbero fare degli Arditi nient’altro che una «truppa scelta e disciplinatissima», senza quell’idealità, quel lirismo, quella personalità, quel carattere, che è la loro forza vera e la loro più pura gloria, hanno ugualmente torto. S’ingannano in buona fede, e in buona fede ingannano chi li ascolta. Perchè sì, qualche volta, le loro chiacchiere travisatrici riescono a svalutarci, a smorzare gli entusiasmi della Nazione che intuisce appena vagamente il nostro valore, a disidealizzarci.

Ufficiale degli Arditi e cervello lucido: competenza e serenità: mi sento in diritto di dare un giudizio sui miei compagni d’arme, fiamme d’ogni colore che conosco a migliaia, che ho


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