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cesso di ardimento nei soldati che per imperfezione dell’esercizio. D’altra parte nessuno s’impressionava di questi incidenti, che erano quasi a «di stile» e previsti.

Alle istruzioni del campo di Sdricca venivano ad assistere truppe di tutte le armi, ufficiali di altre armate, e ufficiali alleati. L’ammirazione era concorde in tutti. Il colonnello Pavone, comandante gli Arditi della 3ª Armata, venne più volte a Sdricca e si giovò moltissimo di quel modello.

Nell’azione di agosto sul Santo e la Bainsizza, i Reparti d’Assalto vennero impiegati per la prima volta largamente. La caratteristica che li distinse subito fu la violenza dell’attacco, nella quale essi trovavano un elemento di difesa personale.

Gli ufficiali austro-ungarici, fatti prigionieri in quell’azione, fecero grandi elogi spontanei degli Arditi, che essi qualificavano «diabolici» (Teufelmenschen): «arrivano ovunque strisciando quando meno si aspettano e di dove nessuno crederebbe vederli spuntare: pugnale tra i denti — bombe alle mani — occhio sfavillante — ordine perentorio di alzar le mani». (Bollettino n. 2184 del 29 agosto 1917 del Comando 2ª Armata).

Fra l’offensiva della Bainsizza e Caporetto gli


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