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salto è dovuta alla audace e moderna genialità di un generale, che oltre ad un raro uomo di guerra, era uno psicologo acuto, e un cervello agilmente arricchito d’idee generali: Luigi Capello.
Fu lui che intuì il ruolo specialissimo che si sarebbe potuto assegnare a queste truppe leggermente irregolari, la funzione decisiva che sarebbe stata affidata a della gente non abbrutita da lunghi turni di trincea, lanciata fresca e « in forma » nella battaglia.
Il generale Capello, allora comandante della 2ª Armata, di quella magnifica Armata che si coprì di gloria sulla Bainsizza, sul Santo e sul S. Gabriele (gloria che nessun Caporetto potrà mai cancellare) e alla quale mi vanto di avere appartenuto, il generale Capello creò nella primavera del 1917 i primi due Reparti d’Assalto, con elementi giunti da reggimenti varii.
La loro prima sede fu a Subida, nei dintorni di Cormons, e il generale ne affidò la costituzione al generale Grazioli, allora comandante di Divisione, che un anno dopo doveva diventare Comandante del Corpo d’Armata d’Assalto sul Piave.
Il comando dei due Battaglioni fu assunto dal colonnello Bassi, che divenne poi famosissimo
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