sto nome fu essa la prima ad essere accresciuta coll’addizione di dieci nuove coorti, e perciò Gemina detta: e nè a’ giorni della Repubblica, ne mai sotto de’ primi Cesari fatta essendo di sì fatti accoppiamenti menzione; è di ragion l’inferirne, che sieno di tempo posteriore a Vitellio, oltre la già detta Trajana, anco l’altre due Gemine con la Tredicesima incise sulla colonna accennata. Gli è dunque verisimile il credere che a questa, siccome a prima delle Gemine, si riferisca l’uso poscia adottato nell’aquile degli stemmi imperiali di rappresentarle bifronti; dovendo tal costumanza avere avuto principio dalle doppie aquile alzate sopra l’insegne di due legioni in cotal modo commiste: già non reggendo l’opinione di quegli autori che agl’Imperatori d’Oriente, o più tardi a Carlo Magno ne rapportano l’invenzione; opinione smentita dall’aquila a due teste, che osservò il Lipsio nella colonna Antonina. Ma lasciando queste ricerche estranee al nostro proposito, vediamo in vece (il che gioverà al nostro assunto) qual cosa abbia dato motivo a sì fatti militari accoppiamenti.