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Romane coorti in simil opra impiegate?

Prevedo l’obbiezione che mi vien fatta da’ lettori di Tacito. Gli anfiteatri, diranno, de’ quali è a questo luogo parlato, sono quelli che dovettero essere costruiti di legno1 per gli spettacoli de’ gladiatori, che Cecina e Valente preparavano a Vitellio in Cremona, e in Bologna. E qui è appunto che decipit frons prima multos; e che però è di mestieri scioglierne il dubbio con qualche ragionamento. E certo anche peritissimi ingegni sono stati colti in inganno al leggere di un tal passo: giacchè il nominar quivi le feste di Cecina e Valente all’incidenza della parola anfiteatri dovette necessariamenteFonte/commento: Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/56 produrre la fallace induzione, che resta ciò nondimeno smentita dal contesto dell’istoria che segue. Questa, e l’altra difficoltà che ne insorge al vedersi alquanto dopo indicata fuori d’Italia la legione xiii. sono le due opposizioni che si affacciano ad oscurare in apparenza questa dottrina; ma che però posta al cimento


  1. Cæcina Cremonæ, Valens Bononia spectaculum gladiatorum edere parabant. Tac. hist. lib. 2.