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tura. Il Marchese Maffei trova qui pure nella condizione de’ tempi, e nella decadenza dell’arti possenti ragioni a non crederla produzione di basse età: suppone che cotal opera molto prima di Massimiano fosse stata costrutta, ammettendo già senza dubbio che sotto Gallieno fossesi incominciata a disfare; il che desume coll’autorità del Saraina da’ pezzi di pietra che rimangono nelle antiche mura erette in tempo di Gallieno; la forma, e il color delle quali l’hanno persuaso, che avessero già prima servito all’anfiteatro. Inclina parimenti a supporre il Maffei che dopo il regno di Augusto, ma non di là da quel di Trajano, sia stata eretta l’Arena: ed in sì fatta indeterminazione di tempo si sforza anco a credere, che la fabbrica di questo edifizio possa essere stata intrapresa da’ Veronesi. Ei di questo particolar suo pensiero non adduce però prova alcuna, e molto meno ne cita autorità. Gli è un dubbio passo ch’ei confessa di mover tentone tra il falsoFonte/commento: Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/56 bujo che ottenebra questo oggetto di erudizione.

La celebrità de’ mentovati scrittori, e