Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/11


3

giunge, che di pietre e di cose di minor momento del suo natio paese in più luoghi fa ricordanza. Si potrebbe aggiungere ancora, che le fabbriche da Svetonio accennate, e secondo le quali vollero i citati autori fissar l’epoca del nostro anfiteatro a quella di Augusto, sono poi nominatamente distinte dallo stesso scrittore, che non oblia i privati palagi, ed i restauri de’ templi; e che segnatamente specifica il teatro di Marcello, e l’anfiteatro eretto in campo di Marte da Statilio Tauro. Dopo sì esatta enumerazione pur anche estesa a notizie di non grande momento; e come poi credere, che qualora il nostro anfiteatro stato fosse similmente un’impresa del secol di Augusto, avesse ommesso l’istorico di farne menzione?

Sigonio vuole fabbricata l’Arena da Massimiano: e non d’altro s’induce a crederlo, che dall’aver esso Imperatore fatto fabbricare un palagio in Brescia, come riferisce il Lydiat nella sua serie Cronologica. Chiederò a quanti sanno considerare le cose con discreto giudizio, se ciò vaglia a formare una ragionevole conget-


A ij