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NOVELLE ROMENE | 93 |
Ammalato tra stranieri! Morto? Con un’altra donna?...
Cercarlo? Dove?... Aspettare? Quanto tempo? Morire?... Come?
Dov’è? dove?
È qui vicino... Torna da lontano al suo posto...
Ha meditato tanto tempo nel cammino e si è convinto che non può lasciare la disgraziata senza pentimenti, senza dirle una parola, senza piangere insieme a lei il peccato commesso nell’ignoranza...
Ma se il pope per fanatismo o per riguardi sociali avesse inventato una fiaba? Speranza dolce! Allora il suo amore non sarebbe più imperdonabile!... Ma se fosse vero? E poi? Alla fine delle fini era lui il colpevole? Lei? Il destino!... Dove un’intiera filosofia pagana, davanti alla quale ogni convenzione è eresia, ogni credenza è superstizione.
Così filosofando ha saltato la siepe e sta in agguato. Non può avanzarsi... Ha paura... un momento vuole tornare indietro e partire... Questa volta per sempre. Mette il piede sulla siepe... ma ci ripensa... Scende e si pianta sul posto... Sta così a lungo tra due strade senza poter avviarsi per nessuna; deve essere trascinato per muoversi... e sarà trascinato.