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92 | I. L. CARAGIALE |
quanto bene ti ho voluto io,... e mai non l’hai capito, non hai sospettato nemmeno ch’io fossi il vero padre? Perchè non hai capito, ecco, io il confessore vengo a te a confessarmi e a pregarti: non lasciarmi con la paura della morte nell’anima!... Se non ti senti in grado di resistere al peccato che ti spinge, parti, scappa lontano: qui è l’inferno e per te, e per lei e per me!... Solo io devo sapere dove sei... lascia... ti passerà... prenderai una bella sposa... avrai bambini. Lascia qui tutto... il tuo buon padre verrà a vivere con te e morire felice, senza questa piaga che mi rode il cuore!
Il vecchio si fermò, non ne poteva più. Mitu l’aveva ascoltato pallido. Senza rispondere alzò la mano del pope, che lo strinse al petto come un tempo, bagnandogli la testa con lacrime calde e rumorose.
«Adesso parto, padre, disse lui; parto!» E partì.
Son passati due giorni... È la terza notte da che l’abbandonata sospende alla finestra il segno convenuto, un asciugamani annodato, ma inutilmente... Non viene. Lei geme nell’ansia dell’attesa, dell’incertezza, della disperazione.