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NOVELLE ROMENE | 61 |
accolto nel suo seno caldo e soprattutto una malattia lunga, avevano disperso, se non completamente, almeno per la maggior parte e gli istinti e le abitudini perverse. Non è impossibile al giardiniere intelligente e paziente raddrizzare un arboscello gracile obbligato a crescere di traverso.
Quando fu completamente ripulito, una domenica lo vestirono con abiti nuovi — giacca ornata di fili d’oro, calzoni stretti bianchi, con cordoncini neri di seta e cappello con nastrino tricolore, e il pope gli disse:
«Che tu li goda sano! Cresci bene negli anni e che la fortuna ti assista!» Il ragazzo mise le mani nelle saccocce, si guardò seriamente e per lungo tempo nello specchio e poi cominciò a ridere... Del suo riso risero pure la donna e il marito. Ma quando si volse ed i loro sguardi s’incontrarono il pope lo prese nelle braccia, lo baciò parecchie volte e poi scoppiò in pianto... E cominciarono a piangere anche il ragazzo e la donna.
Poi se ne andarono in chiesa... Mitu, nel suo nuovo vestito, fece impressione. Soprattutto le donne una ad una lo carezzavano, perchè era un ragazzo così perbenino. Solamente, Mitu era ammalato: tosse