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52 | I. L. CARAGIALE |
dovuto più occuparsi di ciò che accadeva fuori del portone del seminario: questo spettava agli uomini della giustizia e non a quelli della chiesa!
Nizza per molto tempo fu tra la vita e la morte; mesi interi passarono prima che egli si rimettesse in salute. Non era morto per questo; ma forse le notti, che sua madre, chiamata subito, passò al capezzale del disgraziato, avevano abbreviato di molto la vita della povera vecchia. Fin da allora egli rimase ammalato di cuore ed ebbe molto a soffrirne, fino alla morte.
Ma si era rimesso... Egli cominciò a cercare la felicità perduta... Troppo tardi... Le case vicine si stavano demolendo e si era principiato proprio dall’ala dove un tempo stava la camera azzurra... La donna era morta... La bambina malata si trovava in un istituto di educazione all’estero... Il consiglio di famiglia non restava con le mani in mano.
Prima, una santa rassegnazione, poi a poco a poco, se non l’oblio, per lo meno la calma del desiderio sotto il peso degli anni. Dieci anni!... Il seminarista è ora sacerdote — il pope Nizza di Dobreni — uomo serio e stimato da tutto il comune.