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NOVELLE ROMENE 25


con voci conosciute, di aprire. Ad ogni colpo, egli ha trasalito e l’ha trattenuta, sussurrandole:

«Non muoverti... non voglio che i goi entrino qui».

È passato poi nel corridoio e ha cominciato ad affilare, sul gradino di pietra della soglia, l’ascia con la quale spacca le legna. Trema così forte che non può reggersi sulle gambe, eppure non vuole riposarsi. Ciò che è più angoscioso, è che Leiba ha risposto molto seccamente alle sue domande e l’ha mandata a coricarsi, comandandole di spegnere subito il lume. Dapprima, ella si oppose, ma egli le ripetè così laconicamente il comando che la donna, benché contrariata, obbedì rassegnandosi a rimandare a più tardi la spiegazione di tutte quelle circostanze.

Sura ha spento la luce, si è coricata e ora dorme accanto a Strul. La donna aveva ragione. Leiba è davvero ammalato.

È buio completo. Zibal è seduto da molto tempo sulla soglia che dà nell’androne e ascolta...