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NOVELLE ROMENE 21


quasi tre ore. Vi erano due viaggiatori che sedettero insieme con il cocchiere, invitato da loro, intorno ad una tavola.

Dalla discussione dei viaggiatori si comprendevano chiaramente le circostanze. Alla stazione precedente di posta era accaduto, la notte prima, uno scasso con uccisione, nell’osteria di un ebreo. L’oste ucciso aveva anche il cambio dei cavalli. I ladri li avevano rubati e aspettando che se ne potessero trovare altri nel villaggio, i viaggiatori curiosi avevano avuto agio di studiare il teatro del delitto.

Cinque vittime. Ma i particolari! Se non si fosse trovata la casa predata, si sarebbe creduto ad una crudele vendetta o ad un caso di pazzia religiosa. Negli aneddoti sui settari illuminati si narra qualche volta di barbarie così assurde.

Leiba tremava assalito da un forte accesso di febbre, e ascoltava sbalordito.

Poi accadde qualche cosa, che doveva inevitabilmente colmare di rispetto il cocchiere. I giovani viaggiatori erano due studenti: uno di filosofia, l’altro di medicina; ritornavano nella loro piccola città natale per passare le vacanze. Tra loro si accese un alto dibattito accademico sul delitto e le sue cause,