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106 | I. L. CARAGIALE |
Prima di sedermi a tavola, per una abitudine presa da bambino, mi voltai a vedere in che direzione era il levante, per fare il segno della croce. Guardai con attenzione intorno a me sulle pareti — nessuna icone. La signora Marghioala disse:
— Che cosa cercate?
— Le icone... Dove le tenete?
— Al diavolo le icone!... non servono che di nido alle cimici e ad altri insetti.
Che donna pulita! Mi accomodai a tavola, facendo, come di solito, il segno della croce quando, ad un tratto, un grido: avevo pestato, probabilmente, col ferro dello stivale, un gattone vecchio che stava sotto la tavola. La signora Marghioala si alzò subito e spalancò la porta; il gattone adirato scappò fuori e l’aria fredda invase la camera e spense la lampada. Si cercano i fiammiferi a tastoni; io cerco da una parte, la signora dall’altra — ci urtiamo nel buio, petto contro petto... Io, sfacciato, la stringo nelle braccia e comincio a baciarla... La signora finge di non volere, ma lascia fare; le bruciavano le guance, la sua bocca era fredda e i capelli intorno all’orecchie ebbero un brivido... Finalmente ecco la donna che porta il piatto con cibi ed una candela.