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104 | I. L. CARAGIALE |
— Ben trovata, signora Marghioala.1
— Ben venuto, signor Fanica.2
— Ci sarebbe qualche cosa da mangiare?
— Per gentiluomini come lei, anche a mezzanotte.
E subito la signora Marghioala, comandò ad una serva vecchia di preparare la tavola nella stanza, e poi avvicinandosi al focolare disse:
— Guardi, scelga.
La signora Marghioala era ben formosa, bella, dagli occhi attraenti, lo sapevo. Ma da quando la conoscevo — e la conoscevo da molto tempo — ero passato tante volte presso l’osteria di Manjoala sin da bambino, quando il mio povero padre viveva ancora, perchè per andare in città, dovevamo per forza passare di là — mai non mi era parsa così attraente... Ero giovane, elegantino e sfacciatello, più sfacciato che elegante. Mi accostai alla sua sinistra e mentre era chinata sul focolare l’abbracciai per la vita; e toccando il suo braccio destro, duro come la pietra, mi spinse il diavolo a pizzicarla...