Pagina:Caragiale - Malasorte 1928.djvu/82

68 MALA SORTE


prima che faccia giorno, per trascinarlo fuori e gettarlo nel pozzo: — è partito... se n’è andato... non torna più... Mi ha abbandonata!... (pausa) È deciso... (si alza, va al banco, prende un accetta e poi avanza lentamente). Non sarà poi una cosa difficile... È ubriaco, dorme. Un gigante dorme... dorme anche il suo pensiero, la sua forza, la sua volontà; la sua vita arde lenta e calma, come arde il lume senza voler ardere... una debole donna, un bimbo fragile, purché sian decisi... ancora un respiro e... è finita... (si trastulla con l’accetta, scheggiando l’orlo della tavola: a sinistra si sentono i gemiti del pazzo; allora si scuote dai suoi pensieri e ascolta ). Il pazzo.... s’è svegliato.... sveglierà anche lui.... Che fare? Fulminarlo nel sonno!... Morirà senza saper di morire, senza vedere che son io a colpirlo, senza pensare a Demetrio... Se non la si vede venire, la morte non è più morte! No, nel sonno no! sarebbe come se dormisse eternamente... Sí... devo svegliarlo prima: sappia che viene la morte, da chi e perché.... (pone l’accetta sul banco e s’avvia all’uscio della camera ov è Dragomiro: fa alcuni passi e si ferma; l’uscio si apre, ed egli appare tutto sconvolto).