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114 MALA SORTE


mi vuoi?” Le tue parole e la voce con cui le hai dette mi hanno passato l’anima come un pugnale; non ti avrei mai sposato, perché ti detestavo; ma lo feci per questo, per condurti finalmente qui, a questo punto. Fin dal principio ho sospettato di te. Tutto quello che hai fatto in seguito, prima la cura dell’anima del defunto, poi le tue paure e le tue furie quando ti parlavo di lui, e i tuoi discorsi scuciti, circa gli assassini e il termine fin quando s’incorre nella pena, e i tuoi sogni con la testa di morto che ti mordeva, e tutto il resto, davano sempre più fondamento ai miei sospetti. Dapprima avevo deciso di sbarazzarmi di te — ma bisognava che trascinassi anche un’altra anima nel peccato; poi ho aspettato per riflettere meglio. Poco fa credevo che il pazzo ti strangolasse; stavo per lasciare che tu te la sbrigassi con lui, ma avevo anch’io un conto più grosso da regolare con te, non potevo lasciarti andar via da questo mondo, cosí, senza sottoporti a giudizio. (pausa) Ti ho giudicato, hai confessato, ora bisogna che ti diano la pena che ti spetta, perché hai ammazzato un uomo che m’era caro come la luce degli occhi, tu che mi sei sempre