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INTRODUZIONE
Queste poche parole non hanno altro scopo che quello di dare ai lettori italiani un’idea generale del drammaturgo Jon Luca Caragiale, una delle figure più spiccate della letteratura romena della seconda metà dell’Ottocento.
Nato nel 1853 da una famiglia di attori, egli conobbe il teatro fin dalla più tenera infanzia, e per aver dovuto condividere la sorte di compagnie randage non riusci ad ottenere altro titolo di studii che la licenza ginnasiale, ma non cessò mai di essere un autodidatta. La sua vita è stata piena di avventure e di contrasti: ora povero e in lotta con la miseria, ora ricco per eredità, ora suggeritore di compagnie drammatiche, ora direttore del Teatro Nazionale di Bucarest, ora impiegatuccio amministrativo, ora proprietario del ristorante della stazione di Buzău, ora direttore di riviste letterarie, ora proprietario di una birreria a Bucarest. Solo il tramonto della sua vita fu più tranquillo; perché, per cercare un conforto al suo animo scettico, si stabili nella città di Arad in Transilvania, dove pubblicò sul giornale “Românul” una serie di articoli in difesa dei connazionali oppressi dal giogo straniero. Negli ultimi anni si stabili a Berlino, dove morí nel 1912. Consapevole e fiero del suo talento, egli odiava le convenzioni sociali e disprezzava gli onori e gli elogi.
La sua originale produzione letteraria, — drammi
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