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re tuono | 87 |
il Ministro. — Dovevate essere sposi. E ora posso andarmene.
— Perchè mai? Perchè? —
Il Re non finì di dire queste parole, che il Ministro, diventato un nanino vispo vispo, si ficcò, come un topolino, tra il mucchio dell’oro e sparì. Era un servitore delle Fate.
Contenti come Pasque, il Re e la Principessa si sposarono, con feste e divertimenti d’ogni sorta.
Il Re perdonò ai Ministri, li fece scarcerare e li rimise in carica. Non correvano più pericolo d’assordire.
— Faranno sempre i sordi! Vedrete — prognosticò la gente.
E il prognostico non fallì.
Maturo è il frutto, secca la foglia;
Dite la vostra, chi più n’ha voglia.