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La curiosità della gente si accrebbe il giorno che il venditor di pasticche andò in furia, perchè uno gli aveva detto per chiasso:

— Mostrami la tua lingua! Vo’ vedere com’è fatta. —

Non c’era niente di male in queste parole; ma colui, infuriato, pestando i piedi e piangendo, era andato a chiudersi nella sua camera del palazzo reale e non voleva uscirne più, perchè nessuno potesse più dirgli:

— Mostrami quella tua lingua! Vo’ vedere com’è fatta. —

Il Ministro venne a parlargli in nome del Re:

— Perchè ti arrabbi? Vogliono vedere la tua lingua? E tu mostragliela, sciocco! Così! —

E fece l’atto. L’altro, sbadatamente, lo imitò; ed ecco la lingua scappargli di bocca, cadere per terra e farsi in mille pezzi quasi fosse stata di terracotta.

Il Ministro rimase! Poi si diè un gran colpo alla fronte, e corse subito dal Re:

— Maestà, Maestà, la principessa Senza‐lingua! Oggi si compiono precisamente l’anno, il mese e il giorno. —

Il palazzo reale fu a un tratto sossopra. La gente affollata dietro l’uscio voleva entrare in