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la mammadraga | 53 |
la vedeva in forma di lupa con tanto di bocca spalancata, aveva paura d’esser morsicato; e perciò dava botte che rompevano le ossa.
La donna, vista la mala parata, scappò a gambe levate.
Per le vie, la gente le correva appresso con pali, forconi, spiedi e armi d’ogni sorta.
— Dàgli! Dàgli alla lupa! Dàgli! —
Tornarono addietro soltanto quando la perdettero di vista. S’era rifugiata in una tana.
E la bambina?
Messasi a camminare sempre diritto davanti a sè, giunse all’aperta campagna. Incontrò una vecchietta.
— Bambina, perché piangi? Dove vai?
— La matrigna mi ha scacciata di casa a pugni e a pedate. Vo dove mi portano i piedi; lasciatemi andare.
— Se t’incontrano i lupi, ti sbranano.
— La mia matrigna è assai peggio dei lupi; lasciatemi andare.
— Dormi con me questa notte; domani all’alba andrai via. —
La buona vecchietta la fece entrare in casa, le diè da mangiare e da bere, e la mise a letto.
La mattina, prima che partisse, le regalò un anellino: