Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
i due vecchietti | 281 |
— Che hai?
— La signora mi ha mandata via.
— Vado via anch’io. Andiamo insieme?
— Dove?
— Dove ci portano le gambe. —
Cammina, cammina, cammina, si spersero in mezzo a un bosco. Si faceva buio, e non riuscivano a trovare la strada. Cominciarono a strillare:
— Ah, mamma mia! Come faremo?
— Perchè piangete, ragazzi?
— Nonnina, dateci aiuto! Abbiamo smarrita la strada.
— Non mi riconoscete?
— Non vi abbiamo mai vista.
— Sono la Fortuna. Che volete? Chiedete e vi sarà dato. —
I ragazzi si consultarono, imbarazzati.
— Che chiedere? Ricchezze? Gliele ruberebbe il primo che capitava; non si potevano difendere. Se potesse farci diventar grandi, e darci un po’ di denaro, tanto da non dover star a servizio in casa altrui!
— Nient’altro?
— Nient’altro.
— Prendete; mangiate queste due focacce, e poi schiacciate queste due noci. Vedrete.