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l'ago 235

Almeno, prima di morire, fatemi rivedere la figliuola! —

La grazia gli fu concessa.

Il Re e la Regina, che avevano sentito magnificare dal Reuccio la grande bellezza di costei, vollero vederla quand’ella venne a palazzo reale.

Appena entrata nel salone, dov’essi si trovavano insieme col Reuccio cieco, questi, battendo le mani dall’allegrezza, si mise a gridare:

— La vedo! La vedo! Accanto a lei c’è una signora. —

Il Re e la Regina credettero che il Reuccio fosse ammattito. Dov’era quella signora?

— È lì, accanto a lei, e la tiene per la mano.

— Per la mano? Se non ha braccia!

— Io la vedo con le braccia; ma non vedo voialtri. —

Il Re e la Regina, per accertarsi se il Reuccio la vedeva davvero, facevano muovere la ragazza, in punta di piedi, pel salone; e il Reuccio la seguiva con gli occhi inariditi:

— È lì... Ora si affaccia alla finestra... Ora fa così col capo... Ora si siede per terra; e la signora che l’accompagna fa pure quel che fa lei. —