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228 | il raccontafiabe |
un’altra, si prestavano a vestire la ragazza, a pettinarla, a lavarle la faccia; egli doveva imboccarla. A ogni boccone, brontolava:
— Chi non ha braccia, non dovrebbe aver bocca! —
La ragazza, invece di arrabbiarsi per questo continuo brontolìo, si metteva a ridere e rispondeva:
— Dovevate farmi le braccia e non la bocca. La colpa è vostra.
— Hai ragione. —
E il vecchio riprendeva a lavorare, canticchiando:
Il mal tempo dee passare,
Il bel tempo dee venire.
Zun! Zun! Zun! —
Invece il cattivo tempo peggiorò: gli venne meno la vista, gli occhiali non lo aiutarono più; e gli avventori vedendo quei puntacci da orbo, che facevano parere più brutte fin le toppe, non ne vollero più sapere di lui e del suo lavoro.
— Figliuola mia, come faremo?
— Faremo la volontà di Dio. —
Il bel tempo dee venire. —