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il mugnaio 225

Il Re sbadigiiava davanti la porta del mulino con le mani in mano, aspettando gli avventori che non venivano mai. Per vivere, pescava granchi e ranocchi nel fosso. Era diventato magro allampanato. Se passava qualcuno, lo interrogava:

— Che nuove mi date, compare?

— Tramoggia si è maritata col Reuccio di Portogallo.

— Tanto meglio, compare! —

Ed eran passati altri sei mesi.

Finalmente restavano pochi giorni perchè il suo gastigo terminasse. Il mugnaio Re venne al mulino accompagnato dai Ministri e da tutta la corte.

— La rota è infradicita; la tramoggia è rósa dalle tignole; fatele rifare. Se no, siamo daccapo. —

E bisognò farle rifare.

All’ultimo giorno, il mugnaio Re venne al mulino accompagnato dal Ministri e da tutta la corte. Ma il povero Re che per un anno, un mese e un giorno non avea mangiato altro che granchi e ranocchi, era ridotto in fin di vita.

— Ben mi sta! — disse, rivolto al mugnaio. — E giacchè ti trovi Re, Re rimani. —