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marina, e si metteva prima a sonare e poi a gridare:

— Púuh! Púuh! Púuh!
Vieni, vieni a macinare!
Nel mulino non c’è da fare.
Púuh! Púuh! Púuh!
Vieni, vieni al mio mulino,
Chi vien primo ha il contentino.
Púuh! Púuh! Púuh! —

Una mattina arrivò primo un garzone del Re con una mula carica di grano. Terminato di macinare, il garzone non se n’andava:

— Che attendi?

— Il Re vuole il contentino.

— Portagli questa qui. —

E gli diè Rota, la figliuola maggiore.

Il Re gliela rimandò:

— Contentino che mangia pane Sua Maestà non ne vuole.

— Portagli questo qui. —

Gli diè un corno di bue.

Il Re si sentì offeso, e se la legò al dito.

Un altro giorno il mugnaio s’era messo di nuovo a sonare e a gridare:

— Púuh! Púuh! Púuh!
Vieni, vieni a macinare!
Nel mulino non c’è da fare.
Púuh! Púuh! Púuh!