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208 | il raccontafiabe |
— Datemi uno di quei morti. Che ve ne fate?
— Prendilo pure. —
Il gufo afferrò un cadavere con gli artigli, e lo portò via.
— Era forse la Strega! — disse il Reuccio. — Se torna, la concio io! —
Poco dopo, ecco una cagna, magra e pelosa, che si avanza dal fondo di una grotta a passi lenti, uggiolando:
— Cagnaccia, che cerchi qui?
— Datemi uno di quei morti. Che ve ne fate?
— Ah! Sei tu, Stregona! —
E il Reuccio le assestò un colpo, ma non la colse. La cagna sparì.
— Era lei! Se torna, la concio io! —
Poco dopo, ecco un sorcio con una coda lunga e spelata.
— Sorciaccio, che cerchi qui?
— Datemi uno di quei morti. Che ve ne fate?
— Prendilo pure. —
Il sorcio afferrò coi denti la punta del vestito di uno di quei cadaveri e cominciò a trascinarlo.
Il Reuccio lo agguanta per la coda con