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il gattino di gesso | 199 |
in tal giorno nel tal posto con le monete in tasca; pena la vita. —
Quel giorno, nel posto indicato, si vide più di un centinaio di persone che si guardavano in faccia sospettose, tenendo le mani in tasca. Venne la Reginotta col gattino in braccio e cominciò a passeggiare in mezzo a loro. Il gattino scrollava il capo, ma non dava nessun indizio; avrebbe dovuto gridare: Meo! Nessuno di quella gente possedeva dunque le monete cercate.
La Reginotta disse:
— Maestà, vo’ andare attorno pel mondo. Mi vesto da uomo e fingo di essere un figurinaio. Il cuore mi dice che troverò le monete. Se non faccio così, sono perduta. —
Il Re acconsentì. La Reginotta si fece cucire un vestito da uomo, si tagliò i capelli, prese il gattino, e di notte, per non essere riconosciuta, partì.
— Oh, il bel gattino! Chi mi compra il gattino che miagola!
— Quanto ne chiedete?
— Una moneta d’oro.
— Non vale due soldi. —
Andava di città in città, di paesetto in paesetto, di villaggio in villaggio: