Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
196 | il raccontafiabe |
— Meo! Meo! Meo! —
La Reginotta si svegliò:
— Che. hai, gattino?
— Meo! Meo! Meo!
— Hai forse fame, gattino?
— Meo! Meo! Meo! —
Non si chetava. Si svegliò anche il Re.
— Cacciate via questo gatto; non mi lascia dormire.
— È il gattino di gesso. —
Sua Maestà rimase.
— Il gattino di gesso? —
E andò a vedere.
— Meo! Meo! Meo!
— Maestà, il gattino vuol qualche cosa; io non so capire il suo linguaggio.
— Vuoi della trippa? Vuoi del polmone?
— Meo! Meo! Meo! —
Neppure il Re capiva. All’ultimo, stizzito, afferrò un bastone per farlo in pezzi:
— Te lo do io il meo, meo!
La Reginotta gli trattenne il braccio.
— Chiamiamo il figurinaio. Lui che l’ha fatto, forse lo intende. —
Fino all’alba però il gattino continuò a lamentarsi:
— Meo! Meo! Meo! —