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il barbiere 191

Figuratevi la rabbia di Sua Maestà, che aveva tanto sofferto appunto per lei e per la sua radichetta.

— E perchè non vuoi sposarlo? È nobile, è giovane.

— Perchè ha la coda.

— Non è nulla — disse il Principe. — Me la faccio tagliare. —

Non c’era verso nè di tagliarla, nè di strapparla; e il palazzo reale pareva un inferno, col Re che urlava contro la Reginotta, col Principe che strepitava e cantava da mattina a sera: — Chi la vuol cruda, chi la vuol cotta; ora mi spetta la Reginotta —; con la Reginotta che piangeva notte e giorno, e intisichiva dal dispiacere di quello sposo con la coda.

Si presentò una vecchina; voleva parlare con la Reginotta.

— Mi riconosci?

— Non vi ho mai vista!

— Mi riconosci?

S’era trasfigurata. Pareva un sole.

— La mia buona Fata! Quella della radichetta! —

E le si gettò ai piedi supplicandola:

— Per pietà, buona Fata; salvatemi voi. Il