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Dopo poco, ecco centinaia di pesci più grossi che formicolavano nell’acqua.

— Pesci, pesci di Dio, datemi retta: dove si trova la donna‐pesce? —

Anche questi si dispersero e sparirono, quasi atterriti da quel nome.

Poco dopo, ecco un pesce grosso come un vitello. Apriva e chiudeva una bocca quanto quella di un forno, con doppie file di dentacci acuti e una lingua rossa rossa.

— Pesce, pesce di Dio, dammi retta: dove si trova la donna‐pesce?

— Vieni con me e lo saprai. —

La povera mamma non esitò un istante in faccia al pericolo d’annegarsi; e si tuffò in mare, tenendo stretti in pugno i capelli di Bambolina e del Reuccio.

Camminava sott’acqua come in terraferma; il pesce spaventoso avanti e lei dietro, fra torme di pesci di ogni sorta, che si scansavano per lasciarla passare.

Cammina, cammina, scendi, scendi sempre più in fondo, non s’arrivava. E da ogni lato, sotto, sopra, torme di pesci senza fine, di ogni forma e di ogni grandezza, che nessuno aveva pescato mai.

Ella, che ne aveva veduti tanti, e che ne