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bambolina | 163 |
La moglie, vedendo tornare il marito, gli domandò premurosa:
— Bambolina dov’è?
— Eccola qui. —
E trasse di tasca il panierino col mucchietto delle monete d’oro.
A quella vista, la povera madre cominciò a strapparsi i capelli, a piangere e a gridare:
— Ah, figliolina mia! L’ha venduta, lo scellerato! Ah, Bambolina mia!
— Zitta! o ti torco il collo. L’ho venduta per cagion tua. Dicevi sempre: È una bocca inutile! È la nostra disgrazia! Questa è una ciocca dei suoi capelli; te la manda per ricordo.
— Tienti l’oro per te; a me i suoi capelli mi bastano. —
Li baciava, li ribaciava, li bagnava di lagrime.
— E alla gente che dirai?
— Dirò che Bambolina è caduta in mare e se la son mangiata i pesci. —
Il pescatore, riposto il suo tesoro in un cassettone, ne prese soltanto una manciata, per andare a far delle compre nei negozi più ricchi. Intendeva subito subito godersi la vita e sfoggiare.
— Quanto lo fate questo qui?