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160 | il raccontafiabe |
quando ella, con la vocina esile esile, gridava:
— Ho fame! Ho fame! —
Un giorno il pescatore, che aveva già venduto barca, remi, reti e ogni attrezzo del suo mestiere, stava a sedere su uno scoglio vicino alla spiaggia, con la testa fra le mani, lamentandosi della sua mala sorte.
A un tratto vide sorgere in mezzo al mare una figura di donna che, dal petto in giù, aveva forma di pesce. Nuotava, nuotava, tutta grondante, e veniva diritta verso di lui.
— Pescatore, perchè ti lamenti?
— Sono un disgraziato! Vo a pescare, e non piglio più pesci. Ho venduto barca, reti e ogni cosa, e il denaro è già finito. Non so fare altro mestiere. Morremo di fame io, mia moglie e Bambolina.
— Senti — disse la donna‐pesce. — Se tu mi dài Bambolina, ti regalo un bel mucchietto di monete d’oro, che ti caverà da ogni guaio.
— Non vendo il sangue del mio sangue.
— Pensaci bene. Tornerò fra otto giorni. —
La donna‐pesce si tuffò in mare e disparve.
Giunto a casa, stava per raccontare alla moglie quel che gli era accaduto; ma si trattenne. Voleva ripensarci bene.