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Da parecchi mesi però il povero pescatore aveva una gran disdetta; pareva che quasi tutti i pesci si fossero messi d’accordo per non farsi pescare da lui. I suoi compagni, invece, ne pigliavano tanti e poi tanti, che spesso dovevano rigettarli in mare, perchè il troppo peso non facesse affondare le barche.

Disperato un giorno disse alla moglie:

— Vendiamo barca, reti e ogni cosa; almeno tireremo innanzi un buon paio di settimane con quel po’ di denaro che ne caveremo. Se no, saremo ben presto morti di stento tu, io e Bambolina. —

Avevano una figlioletta, nata di sette mesi, così piccina e miserina, che la sua mamma, stando a filare davanti l’uscio di casa, la teneva comodamente in una tasca del grembiule. La creaturina non riusciva a crescere. A sette anni era rimasta tal quale di quando era nata. Non piangeva mai, sorrideva sempre con quel visettino da bambola, e parlava con una vocina così esile esile, che si sentiva appena. Per questo la chiamavano Bambolina.

Quanto a mangiare, invece, Bambolina aveva un appetito che sbalordiva; i poveri genitori non sapevano a qual santo votarsi per sfa-