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la figlia dell'orco | 151 |
si slanciò contro l’animalaccio dagli occhi di bragia, che già aveva addentato i bambini.
— Ahi! Ahi! Muoio! Muoio! —
Era sua moglie, la figlia dell’Orco; stava per divorarsi le proprie creature. Non era figlia d’Orco per niente.
I bambini erano tutti lacerati, insanguinati, e il povero Reuccio non sapeva come medicarli. Il giorno era alto, e per la campagna deserta non si scorgeva anima viva.
Ed egli piangeva strappandosi i capelli, con quell’orrido spettacolo sotto gli occhi: la moglie morta da un canto e i bambini lacerati, insanguinati e morenti dall’altro.
— Fratello scellerato! Senza il tuo tradimento, non sarei a questo punto!
— Che hai? Perchè piangi? —
Si voltò e si vide dinanzi una bellissima donna tutta vestita di bianco con in mano una verga d’oro.
— Ah, buona signora, aiutatemi voi! I miei bambini!... I miei bambini!
— Posso aiutarti, ma a un patto.
— A qualunque patto, buona signora!
— Ascolta bene: io so tutto. Il tradimento di tuo fratello, l’Orco, la tua fuga con la figlia di lui, il tuo matrimonio, tutto. Se